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L’INVECCHIAMENTO CUTANEO


L’INVECCHIAMENTO CUTANEO

Non tutto può andare bene per tutti

 

La pelle come noi la conosciamo, costituisce la barriera più evidente con il tutto che sta al di fuori di noi. Definisce la nostra strutturalità, avvolgendo in modo dinamico il risultato morfologico della nostra evoluzione neuro-psico-endocrino-immuno-posturale. Secondo la Medicina Tradizionale Cinese, la pelle appartiene alla loggia energetica del Metallo, della quale fanno parte il Meridiano del Polmone, P, il Meridiano dell’intestino crasso, LI, ed il Sistema Nervoso, fattori che oggi non prenderemo in considerazione. Come per i Meridiani che costituiscono le altre logge energetiche, anche quelli del Metallo sono caratterizzati da un’importante mutualità energetico-funzionale, che ha come obiettivo il mantenimento del miglior stato di equilibrio della loggia stessa, in funzione di un equilibrio più generale. La complessa relazione che lega la pelle agli altri componenti la loggia del Metallo e quelle che quest’ultima intreccia con quelli delle altre logge energetiche, sommata alla facile reperibilità semeiotico-osservazionale, rende facilmente ragione del formidabile valore semeiotico che la pelle ha avuto per il medico fin dai tempi di Ippocrate.

Penso sia opportuno a questo punto dare una breve definizione di ciò che si intende con il termine di “loggia energetica”.

In essa l’uomo viene concepito come parte inscindibile dal tutto che sta intorno a lui. La pelle quindi assume una valenza osmotica, che trascende l’aspetto fisico per approdare ad una definizione che rientra nei canoni della relatività in ossequio alla teoria dello Yin e dello Yang.

Con sistemi e metodi che tralascio di commentare, gli antichi medici cinesi descrissero con stupefacente precisione la fisiologia del corpo umano, declinandola secondo le leggi che regolavano la vita in tutti i suoi aspetti. Rilevarono che il nostro corpo dispone di organi pieni e organi cavi, che noi oggi definiamo organi perenchimatosi e visceri, ma l’osservazione più acuta e sorprendente fu che, attraverso i canali energetici, ovvero i meridiani che vengono comunemente usati nell’Agopuntura, i visceri avevano un rapporto funzionale ed energetico elettivo con specifici organi. Tale peculiarità diede origine all’introduzione delle 5 logge energetiche, secondo la legge dei 5 elementi: Legno, Fuoco, Terra, Metallo e Acqua.  Delle logge energetiche vennero a far parte anche sapori e odori specifici, ma soprattutto le emozioni. Una visione straordinariamente attuale, che attende pazientemente di essere definita scientifica dalla nostra concezione galileiana di scienza.

Queste considerazioni preliminari rendono evidente quanto sia utile aver cura della propria pelle. Un vecchio medico cinese direbbe che la pelle è talmente importante da essere percorsa giorno e notte dalla Wei Qi, una ronda energetica in grado di rilevare in tempo reale qualsiasi elemento di origine esogena o endogena che turbi, ancorchè in modo impercettibile, l’equilibrio energetico di ognuno di noi.

Ciò che definiamo normalmente pelle, in realtà è l’Epidermide, lo strato più superficiale di un organo assai complesso. L’Epidermide, sulla quale sono presenti le tossine che eliminiamo con il sudore, si appoggia sul Derma che contiene le ghiandole sudoripare, i follicoli piliferi, le ghiandole sebacee, il collagene, l’elastina e soprattutto le terminazioni nervose che ci permettono di avere la sensibilità tattile. Sotto il Derma, troviamo l’Ipoderma che contiene tessuto grasso. Qui vengono immagazzinate le tossine, che successivamente verranno espulse attraverso il derma e l’Epidermide. I condizionamenti morfo-strutturo-funzionali della pelle causati dagli squilibri dei vari distretti organici e metabolici, immunologici, endocrinologici e della componente psico-emotiva, spesso paiono meno percepibili dal soggetto, anche per le caratteristiche sintomatologiche delle singole disarmonie di base che catalizzano la sua attenzione.

L’inquinamento ambientale, il fumo delle sigarette, gli eccessi di calore e di vento e l’esposizione senza protezione dai raggi solari, sono tra i fattori più destabilizzanti per il metabolismo cutaneo.

Difficilmente il nostro apporto individuale da solo riuscirebbe a contenere l’aumento del calore a cui sta andando incontro la superficie terrestre, certamente dobbiamo operare come se fosse cosi, favorendo una nuova etica sociale in grado di generare una nuova coscienza ecologica.

Il calore eccessivo non opportunamente compensato in luoghi sufficientemente areati e raffrescati, porta a disidratazione con scompensi relativi al trofismo della cute, all’equilibrio elettrolitico con conseguenze a livello cardiaco e muscolare.

Anche di fronte alle polveri sottili che inquinano le nostre città, delle quali individualmente ci accorgiamo sempre meno, possiamo fare poco.  Comunque, ognuno di noi attraverso un uso oculato delle vetture a combustibile fossile, un uso moderato di riscaldatori e condizionatori ed una produzione attenta dei rifiuti, può concorrere a migliorare l’aria che respiriamo. Soprattutto dovremmo bandire dalla nostra vita il fumo di tabacco e di qualunque altro tipo di sostanza. Sporcare l’aria di fumo prima di inspirarla equivarrebbe a gettare il cibo per terra prima di introdurlo in bocca!

Come per le polveri sottili, anche il fumo di sigarette danneggia, come è ben noto e in modo assai pesante il polmone e con esso tutta la loggia del Metallo nella sua complessità e ai vari livelli. Purtroppo molti fumatori e soprattutto fumatrici, fino a che non intervengono situazioni particolarmente destabilizzanti, sono sensibili soltanto ai sintomi riferiti alla componente estetica della cute, che peraltro pensano di poter correggere con creme, farmaci più o meno invasivi fino ad arrivare alla chirurgia.

Vediamo dunque che cosa avviene nella pelle di un fumatore.

Il fumo riduce il flusso di sangue nei capillari, naturalmente non soltanto in quelli cutanei ma anche negli altri distretti, in particolare in quelli polmonari. Ciò comporta una ridotta quantità di ossigeno, cosa che finisce per compromettere il metabolismo in generale. Nella cute si avrà una riduzione sia dal punto di vista qualitativo che quantitativo delle fibre collagene e di elastina presenti, come abbiamo detto sopra, nel Derma, ciò determinerà un cambiamento oggettivo dell’aspetto della pelle. Contestualmente si assiste a due fenomeni importanti, l’alterazione della strutturalità e della morfologia, dei cheratinociti, le cellule della cheratina, che costituiscono circa il 96% dell’Epidermide e ad un aumento dell’elastina. Durante il loro percorso maturativo i cheratinociti, che dagli stati più profondi dell’Ipoderma salgono in superficie, diversificano la loro funzione entrando a far parte della strutturalità dei peli e delle unghie. Per quanto riguarda l’aumento delle fibre di elastina, fenomeno tecnicamente chiamato elastosi, che sottolineiamo, è presente anche nei polmoni e nelle arterie, assistiamo ad un fenomeno paradosso causato dal fatto che le fibre di elastina essendo grossolane e disposte in modo non orientato, causano la perdita di elasticità del tessuto connettivo, che diminuisce in quantità e qualità, riducendo la resilienza della pelle. Tutto ciò si somma alla ridotta vascolarizzazione capillare e quindi una riduzione della sintesi di nuove fibre collagene. Molti pazienti fumatori spesso lamentano fragilità del tessuto cutaneo, si producono ecchimosi con traumi minimi, ciò è in parte dovuto ad una riduzione della presenza di un altro importante componente della nostra pelle che non incontriamo sui rotocalchi o nelle trasmissioni televisive, il Versicano, un proteoglicano che aumenta la resistenza dei tessuti alla compressione. Bisogna aggiungere un’altra osservazione importante, il fumo di sigaretta attiva le Metalloproteasi, una famiglia di enzimi utili per la degradazione di proteine e tossine presenti negli spazi intercellulari. Tali aree costituiscono la Matrice Extracellulare che deve rimanere sgombra per ottimizzare il loro corretto funzionamento. Un loro aumento provoca una reazione opposta, minando così la microstrutturalità della cute favorendo l’invecchiamento cutaneo. In situazioni fisiologiche, durante la loro attività di pulizia le Metalloproteasi liberano proteine attive: citochine, fattori di crescita e chemiochine. Uno di questi fattori è TGF-beta, una citochina che regola la proliferazione cellulare, il rimodellamento dei tessuti e la loro riparazione. A livello del Derma il TGF-beta agisce favorendo l’induzione alla sintesi delle cellule che agiscono nella Matrice extracellulare. Il Fumo riduce la sensibilità della Matrice alla TGF-beta, il risultato è una diminuzione del drenaggio, un metabolismo progressivamente inadeguato è causa di una riduzione del trofismo delle cellule cutanee.

Un altro fattore dal quale se non ci si proteggesse, causerebbe guai sistemici seri e l’invecchiamento precoce della pelle è l’eccessiva esposizione al sole. Vediamo il perchè.

L’energia solare è il risultato delle reazioni termonucleari che avvengono nel nucleo del sole. Sulla superficie terrestre. Arrivano tra le altre, tre gruppi di radiazioni che ci interessano, poiché in relazione alla loro lunghezza d’onda, sono coinvolte anche nell’invecchiamento cutaneo. I raggi Ultravioletti, gli UV (280-400 nm), I blu-violette (400-750 nm), luce visibile, assorbibili dai pigmenti, attivano la vegetatività della flora e stimolano la sintesi proteica. Infine i raggi Infrarossi IR (750-1mm) appena sotto lo spettro di visibilità.

Anche gli UV, arrivano sulla superficie terrestre con tre diverse lunghezze d’onda, UV-A (320-400 nm), UV-B (280-320 nm) e UV-C (100-280 nm).

Gli UV-A rappresentano la quantità maggiore dei raggi UV che arrivano sulla terra. Favoriscono una buona abbronzatura, ma attenzione una esposizione prolungata e non protetta, finirebbe col distruggere capillari, collagene ed elastina, con le conseguenze che abbiamo visto commentando gli effetti del fumo di sigarette. Gli UV-B hanno una capacità di penetrazione minore, ma sono responsabili degli eritemi e scottature. I più pericolosi sono gli UV-C che hanno una lunghezza d’onda minore ma hanno un alto potere cancerogeno poiché sono in grado di alterare pesantemente il materiale genetico. La maggior parte di essi vengono trattenuti dalla fascia di ozono che dovremmo insistere, perchè chi ci governa, lavori seriamente e disinteressatamente affinchè venga conservata. C’è da dire che tali raggi diventano più pericolosi in alta montagna. Quindi esporsi al sole nei rifugi è bello, utile e va fatto, ma protetti e con molta attenzione.

Anche gli IR arrivano sulla terra con tre lunghezze d’onda: IR-A (760-1440 nm), IR-B (1440-3000nm) IR-C (3000nm-1mm). Sono radiazioni interessanti tanto da essere prodotte artificialmente ed utilizzate comunemente nella visione notturna, nella trasmissione dei dati attraverso il telecomando della TV e tra i computer e i telefonini e nella ricognizione aerea, nella diagnostica e nella clinica in supporto alle terapie manipolative. Grazie allo sviluppo di calore che interessa le superfici sulle quali vengono applicati, favoriscono un aumento del metabolismo dei tessuti, la vasodilatazione dei capillari ed il rilassamento muscolare e non solo. Più è alta la loro lunghezza d’onda, minore è la profondità di penetrazione nei tessuti. Attenzione però, gli IR-A, hanno la capacità di penetrazione più elevata e possono danneggiare la retina ed il tessuto adiposo a partire da quello dell’Ipoderma, una esposizione al sole non gestita in modo corretto, favorisce la stimolazione delle Metalloproteasi che ritroviamo anche in questo caso, con la loro azione di inibizione del drenaggio della Matrice extracellulare con tutte le conseguenze già commentate. Meno coinvolti nell’invecchiamento cutaneo sono gli IR-B non arrivano a colpire la retina dell’occhio nè il tessuto adiposo e gli IR-C che si fermano allo strato più superficiale della cute.

L’invecchiamento cutaneo è un processo involutivo governabile, soprattutto agendo d’anticipo, a patto di non focalizzare la nostra attenzione solo sulla componente estetica della pelle. Dobbiamo quindi rispettare alcune regole di carattere generale per una corretta ecologia comportamentale e alimentare. Si devono consumare pasti, con frutta e verdura a foglia larga in abbondanza. Pesce azzurro almeno due volte la settimana, va tenuta sotto controllo la glicemia, quindi niente dolci, soprattutto la sera in particolare se non si è più giovani non eccedere con le fibre e quindi con i prodotti integrali che non sono sinonimo di biologici. Si devono bere almeno due litri di acqua al giorno e assumere omega tre attraverso le nocciole, le noci nelle varie tipologie e le mandorle, sono un contrasto efficace ai radicali liberi generati da qualsiasi fattore stressogeno. Ridurre al minimo insaccati e l’alcool, in particolare superalcolici, nient’affatto necessari all’equilibrio di un soggetto. Prediligere il riso e consumare liberamente legumi e semi. Naturalmente niente fumo né tantomeno fumo passivo, utilizzare creme appropriate per proteggersi dal sole non per nascondere inestetismi di rilevanza clinica senza che prima sia stata fatta diagnosi. Dormire almeno sette ore, impostare la giornata secondo i cicli circadiani, correre e fare sport, se possibile tutti i giorni, frequentare circoli culturali, accostarsi alla musica e possibilmente cantare in un coro.

Abbiamo fatto un rapido excursus per sensibilizzare il lettore verso un insieme di comportamenti utili a conservare un sano equilibrio generale e con esso il trofismo della cute e a favorirne la riparazione. Come abbiamo visto, possiamo agire direttamente su di essa e indirettamente, assecondando le dinamiche della fisiologia del nostro corpo. Penso comunque sia opportuno conservare la lucidità di considerarsi unici e per questo, suggerimenti pubblicitari ancorchè martellanti, non devono passare senza il filtro del buon senso e la banale considerazione che non tutto può andare bene per tutti.

 

 


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